"lu Santu Làźźaru": nell'antica civiltà contadina del Salento, tutti i venerdì di
Quaresima, gruppi di musicanti, di notte, andavano in giro per
masserie, borgate, case del paese cantando "LU SANTU LAŹŹARU", ispirato alla Passione di Cristo,
con l'intento di ricevere in dono formaggio, uova o altro cibo. Il
canto, una monotona cantilena ripetitiva in cui si alternano ricordi
della Passione con inviti alla generosità rivolti agli ascoltatori,
veniva eseguito ad oltranza finché i padroni di casa non cedevano alle richieste.
Oggi l'usanza del "SANTU LAŹŹARU", in alcuni centri, è stata ripresa a
scopi di beneficenza.
"comu santu Laźźaru" (locuzione aggettivale): detto di persona inferma,
coperta di piaghe, come il mendico che compare nel Vangelo nella
parabola del ricco epulone.