"Il dialetto salentino come si parla a Scorrano", di Giuseppe Presicce


 liṭṭri


significato in italiano: il rovescio di una moneta o di una medaglia.
etimologia: non ci è nota. Anche se in maniera fortemente dubitativa, formuliamo qui alcune ipotesi. Il termine potrebbe essere collegato al greco "λιτρα" (litra), nome di un'antica moneta siciliana d'argento equivalente ad una libbra di bronzo. Potrebbe anche essere il plurale di "leṭṭre", in ragione del fatto che nelle monete, mentre nel recto di solito veniva raffigurato un volto (del sovrano, di una divinità, di un personaggio famoso), nel retro spesso veniva riportato, oltre al valore, un oggetto simbolico, un motto, una sorta di messaggio, insomma, diretto ai sudditi: nella moneta, per esempio, di 20 lire coniata nel 1928, vi troviamo il solito fascio littorio con la scure, la testa di un leone, il motto "Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecore", tutto l'armamentario dell'ideologia e della propaganda fascista. Ma proprio queste ultime notazioni ci suggeriscono un'altra possibilità: il termine potrebbe essere, più semplicemente, la parola "littori" (sottinteso "fasci") sincopata (caduta della "o") e foneticamente dialettizzata. Sempre che il lemma non risalga ad un'età antecedente al fascismo.
note: con l'occlusiva retroflessa sorda.

    • "facce o liṭṭri?": testa o croce? Era la domanda che spesso ricorreva nei giochi di una volta quando si trattava di scegliere i componenti di una squadra, di dare inizio ad una competizione, di attribuire la posta in gioco ecc.

 

 


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"Il dialetto salentino come si parla a Scorrano", di Giuseppe Presicce


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