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 scarceḍḍa

significato in italiano: (scherzoso) cappellino femminile un po' ridicolo, di forma circolare, piatto e basso.
etimologia: il termine sembra un calco dell'italiano "scarsella" (borsa di cuoio per il denaro) dai linguisti messo in relazione con l'aggettivo "scarso" (nel dialetto salentino "scarciu"): propriamente, "quella che č sempre a corto (= scarsa) di denaro" (Migliorini, "Storia della lingua italiana").
note: con l'occlusiva retroflessa sonora.
La "scarcedda", propriamente, č il tipico dolce meridionale che veniva preparato per il periodo pasquale, soprattutto per i bambini. Tale termine, diffuso nelle province di Brindisi e di Taranto, non ci risulta ricorra con questo significato nella zona di nostro interesse, dove abbiamo, invece, "cuḍḍura", o in altre localitā del leccese, dove troviamo "puḍḍina", "puḍḍica", "puḍḍicašciu". La denominazione "scarcedda" trova, a nostro parere, la propria giustificazione nel fatto che, fra le svariate forme che detto dolce poteva assumere, vi era anche quella di una borsetta con manico, la quale poteva evocare una "scarsella" che, anticamente, veniva tenuta appesa al collo o alla cintura. Il significato, scherzosamente traslato, qui da noi registrato, č dovuto, invece, ad un'altra forma della "scarcedda", quella a ciambella, alla quale viene assimilato il cappellino.



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