"Il dialetto salentino come si parla a Scorrano", di Giuseppe Presicce - Next Page: caricare | Previous Page: cardunceḍḍu
significato in italiano: pupazzo rappresentante una vecchia vestita di nero; come traslato, indica una donna particolarmente brutta e disadorna. etimologia: verisimilmente dal francese "carême": quaresima. note: la "Caremma" è il simbolo della penitenza quaresimale, della mortificazione dei sensi, dopo la baldoria peccaminosa del Carnevale (carniale), di cui essa è la vedova. è rappresentata da un fantoccio vestito con un panno nero e con un fazzoletto che lascia scoperto solo il viso. Ha tra le mani il fuso e la conocchia(cunucchia) con cui fila la lana quasi a simboleggiare come il trascorrere della vita sia controllato da entità soprannaturali. La tradizione racconta di un'arancia (collocata ai piedi della Caremma) su cui sono infilzate sette penne di gallina disposte a raggiera che corrispondono alle sette settimane della Quaresima e ai sette vizi capitali. Le Caremme un tempo venivano esposte sui balconi e i tetti delle case per tutto il periodo collocato tra la fine del Carnevale e la Pasqua. Recentemente in alcuni centri del Salento si è tentato un recupero di tale tradizione. La Caremma veniva bruciata il Sabato Santo, quasi ad esorcizzare il male, a ritualizzare la liberazione da tutto ciò che è simbolo di sterilità della terra, di sofferenza, di miseria.
varianti: (in altre località) quaremma
esempi:
sinonimi, generici, analoghi: mamma ufana.
contrari, antonimi, inversi: bbeḍḍazza, bbonazza, stanga.
A B C D E F G I J L M N O P Q R S T U V Z
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