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 màzzara 2


significato in italiano: il gioco della lippa, l'attrezzo (una sorta di racchetta rettangolare in legno) usata in detto gioco.
etimologia: dal sostantivo "mazza": mazza.
note: con l'affricata alveolare sorda - omografo, non omofono, di "màźźara": grossa pietra usata come ancora.

    • "mazzara e pìzzuru": gioco della lippa. Era uno dei giochi di strada preferiti dai ragazzi, temuto dalle famiglie del vicinato perché quasi sempre causava la rottura di qualche vetro delle imposte. Il gioco, che aveva molte varianti locali, nella zona di nostro interesse si effettuava con una "màzzara" di legno a forma rettangolare (all'incirca larga 20 cm, lunga 25-30) ed un bastoncino ("pìzzuru"), anche questo di legno, di 10-12 cm di lunghezza, con ambedue le estremità appuntite. I giocatori di solito erano due, dei quali, a turno, uno impugnava la "màzzara" posizionandosi in una postazione di forma rettangolare delineata sul terreno a ridosso di un muro, l'altro aveva il compito di lanciare il "pìzzuru" verso di lui. La tecnica consisteva: 1)nel colpire al volo con la "màzzara" il "pizzuru" lanciato dall'avversario, 2) nel battere con la "màzzara" su un'estremità del "pìzzuru" per farlo saltare e quindi colpirlo al volo. In ciascuna manche si effettuavano tre battute consecutive. L'obiettivo era quello di lanciare il "pìzzuru" quanto più lontano possibile, dopodiché il battitore ne stimava ad occhio la distanza complessiva dal confine della postazione, tenendo presente come unità di misura il lato lungo della "màzzara", e chiedeva l'accredito di un corrispondente numero di punti. Valutata l'entità della richiesta, l'avversario, se la riteneva congrua, l'accoglieva, se la giudicava eccessiva, chiedeva la verifica: se il numero di "màzzare" contate risultava pari o superiore a quello presunto, al battitore veniva assegnato il doppio dei punti computati, se inferiore, i punti effettivi risultanti dalla misurazione venivano attribuiti al lanciatore. Vinceva la gara quello dei due giocatori che avesse raggiunto per primo il numero totale di punti concordati preventivamente.

esempi:

    • Fìjuta, sciucannu a mmazzara e ppizzuru, m'ave scašciata nna lasṭra.
      Tuo figlio, giocando alla lippa, mi ha rotto un vetro dell'imposta.

                                        IL CARTACEO

                                         


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